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Stefano Ghirardi: “Valorizzare la Pietra Naturale per comprenderne la naturale sostenibilità”

di Paolo Marcesini e Claudia Ceccarelli

21/11/2022

Partiamo da una definizione. Cos’è la Pietra Naturale Autentica? Una materia da sempre al servizio dell’uomo per costruire spazi di vita confortevoli, ospitali, durevoli e belli. E a ridotto impatto ambientale. Rete PNA – Pietra Naturale Autentica, che raccoglie le aziende più rappresentative nell’ambito della filiera tecno-marmifera nazionale costituita da Produttori e Trasformatori di Marmi, Graniti e Pietre Naturali in genere, Costruttori di Macchine, Impianti, Utensili e Prodotti Complementari e Istituzioni Private, ha presentato “Naturalmente sostenibile”, il Manifesto di sostenibilità della pietra naturale che inizia proprio con queste parole.

Che ruolo può avere il settore lapideo nella transizione ecologica e green? Come può contribuire al raggiungimento degli Sdgs dell’Agenda di Parigi? E come si misura il settore estrattivo con i criteri ESG, che sempre più definiscono in modo concreto e misurabile la sostenibilità delle aziende?

Realizzato in collaborazione con Italia Circolare e sottoscritto dalle aziende aderenti, il Manifesto racconta in dieci punti le qualità intrinseche della pietra, le sue caratteristiche funzionali messe al servizio della più avanzata cultura del progettare e del costruire, le modalità produttive, le tecnologie di lavorazione e di recupero/riciclo in relazione ai temi sempre più urgenti dello sviluppo sostenibile, sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

Stefano Ghirardi, Presidente di PNA, spiega a Italia Circolare le ragioni che hanno portato alla redazione del Manifesto nell’ambito del percorso di valorizzazione e promozione della sostenibilità della pietra naturale che la Rete porta avanti: “Si tratta di uno strumento che racconta la “naturale sostenibilità” della pietra e la sua capacità di coniugare innovazione e tradizione, rendendo le imprese consapevoli degli enormi valori che sono già a disposizione della loro responsabilità sociale d’impresa, attraverso le qualità intrinseche della pietra come materia naturale”.

Presidente Ghirardi, perché Rete PNA ha deciso di realizzare il Manifesto di sostenibilità della Pietra naturale autentica?
“Naturalmente sostenibile” rappresenta per noi la messa a sistema di una serie di azioni di valorizzazione e comunicazione che Rete PNA promuove fin dalla sua costituzione con un obiettivo molto preciso: far conoscere e valorizzare le prerogative fisiche, tecniche, meccaniche e culturali del prodotto lapideo che lo mettono in condizione di vincere tutte le partite con gli altri materiali nel campo della progettazione e costruzione sostenibile. Come imprenditore del settore, con alle spalle un’azienda di famiglia [la bresciana Ghirardi Marmi ndr] che ci vede alla terza generazione, posso dire che siamo consapevoli degli straordinari vantaggi funzionali ed estetici della pietra. Lo abbiamo sempre saputo. Negli anni precedenti ci è mancata la capacità di comunicarlo agli altri in maniera organica e strutturata. Perché non è semplice per le singole aziende investire in una attività di promozione oggettiva della pietra naturale. Per questo nel 2018 abbiamo costituito Rete PNA, unendoci così come hanno fatto altre filiere di materiali alternativi al nostro.

Cosa significa sostenibilità della pietra naturale?
Innanzi tutto è un materiale che si sposa “naturalmente” con tutti i protocolli green relativi all’edilizia più avanzata in termini di risparmio energetico e lotta agli sprechi di materia e di risorse. Inoltre è durevole, quasi eterno, facile da proteggere e mantenere nella sua bellezza. Ma tutte quello che affermiamo noi lo vogliamo certificare. PNA ha dato vita a un pool di lavoro sulla sostenibilità, con il coordinamento scientifico dell’ingegnere minerario Claudia Chiappino, e ha commissionato al Politecnico di Torino l’elaborazione di una LCA media settoriale di prodotto, che analizzerà il complessivo impatto ambientale del ciclo di vita della pietra naturale, a partire dalla produzione. L’obiettivo in prospettiva è elaborare una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) delle lastre di Pietra Naturale Autentica.

In che modo il Manifesto di sostenibilità può rappresentare un fattore competitivo per il settore lapideo?
Il Manifesto è solo un punto di partenza, l’inizio di un percorso che definisce la nostra attitudine “naturale” alla sostenibilità. E soprattutto, grazie ai suoi contenuti, si inserisce nella catena del valore che il nostro settore ha il dovere di trasmettere al mondo della progettazione e della costruzione. Usare la pietra naturale è utile, sostenibile e bello.

In questo contesto qual è l’obiettivo di PNA definita come rete di imprese di settore?
Essere di supporto per tutta la filiera per favorire la diffusione di una presa di consapevolezza che risulti assolutamente premiale rispetto alla realizzazione di progetti concretamente sostenibili nel rispetto delle sue tre dimensioni, ambientale sociale ed economica. Con la Pietra è meglio. Il Manifesto vuole essere un documento che valorizza la pietra naturale nella risposta che può dare alla domanda crescente e consapevole di sostenibilità del costruire e dell’abitare.  Inoltre vogliamo certificare che anche nella fase produttiva i consumi energetici sono significativamente inferiori rispetto ad altri materiali alternativi. L’impatto ambientale è molto basso. Questo riguarda la materia, ma anche il nostro modo di coltivarla e lavorarla. Per esempio, scegliere di utilizzare le tecnologie e i macchinari made in Italy vuol dire già risparmiare materia e ridurre gli scarti, grazie alla riduzione degli spessori di taglio e altri accorgimenti tecnici che appartengono alla tradizione del nostro sapere fare unico al mondo. Ci sono poi progetti di ricerca e tecnologie al servizio dell’economia circolare della pietra naturale che si pone come obiettivo lo zero Waste. Anche di questo parliamo nel nostro Manifesto.

Sempre di più si comprende che la sostenibilità conviene e che è strettamente legata alla “responsabilità”. Questo è un approccio diffuso tra le aziende retiste?
PNA, fin dalla sua costituzione, ha individuato nella partnership per obiettivi indicata dall’SDG 17 dell’Agenda 2030 dell’ONU il proprio modello di governance. Fare bene le cose significa farle insieme.  Non può esserci vera sostenibilità senza una visione d’insieme e obiettivi comuni. la nostra economia delle relazioni serve alla valorizzazione di tutti i nostri contenuti, per l’adozione dei criteri ESG, la ricerca e sviluppo all’insegna dell’innovazione tecnologica, la riduzione dell’impatto ambientale dell’attività e l’economia circolare degli scarti. Ho scelto di fare l’imprenditore perché per natura riesco sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno. Il mio è un ottimismo che deriva dalla consapevolezza dell’esistenza delle criticità e della conseguente necessità di saperle gestire in un processo di miglioramento continuo. Mi piace sottolineare che il settore lapideo negli ultimi anni ha dimostrato di saper fare importanti passi in avanti anche in questa direzione. Magari siamo partiti in ritardo, ma adesso stiamo correndo. Le aziende che hanno aderito alla rete PNA in particolare hanno mostrato una crescente sensibilità verso i temi della responsabilità sociale d’impresa. Una cosa che mi piace ricordare anche ai non addetti ai lavori è che l’attività di cava si chiama “coltivazione” e questo fa capire molto della relazione e della coesione del nostro lavoro con i bacini estrattivi, i territori e le persone che li abitano.

Nel rapporto con i territori e le comunità incide da sempre il tema della rigenerazione ambientale delle cave. È uno dei terreni di sfida per le aziende lapidee.
Sono molte le esperienze positive in questo ambito. Oltre alle norme che sul piano regionale regolano le concessioni, occorre guardare anche a tutti gli esempi e i modelli di rigenerazione che si possono trovare anche solo guardando ad alcune esperienze internazionali. Per fare un esempio che conosco bene per ragioni imprenditoriali, in Portogallo, grazie ad un dialogo costruttivo sviluppato con le amministrazioni locali, ci sono cave in piena attività all’interno di parchi naturali che una volta dismesse saranno recuperate in un’armoniosa convivenza con le comunità ed i loro territori. Solo se si parte dal rispetto della materia estratta, cercando di ridurre gli sprechi e promuovendo una cultura dell’unicità del materiale che si estrae, si può raggiungere anche il traguardo della “chiusura del cerchio” della rigenerazione ambientale e sociale. La direzione è tracciata.

“Naturalmente sostenibile” non è dunque solo un titolo fortunato, ma identifica una vocazione legata al rapporto tra imprese, materia e territorio.
Come ho già sottolineato, il settore lapideo sconta un certo ritardo rispetto ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare. Ma è un comparto che ha saputo investire in modo importante nel settore tecnologico, anche in momenti di crisi come quelli che abbiamo attraversato negli ultimi anni e che stiamo ancora attraversando. Per questo, forte di una tradizione e di un saper fare radicato e riconosciuto in tutto il mondo, può vantare progetti di ricerca e tecnologie applicate che oggi sono all’avanguardia proprio per corrispondere alle esigenze di contenimento dell’impatto ambientale. Il Manifesto di sostenibilità della pietra naturale autentica rappresenta un’autentica “pietra miliare” nel percorso di PNA verso una sempre maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale. Questa è la nostra sfida, questi sono i nostri obiettivi.


Claudia Ceccarelli
Redattrice di Italia Circolare e di MEMO Grandi Magazzini Culturali

Paolo Marcesini
Giornalista e direttore di Italia Circolare e di MEMO Grandi Magazzini Culturali, membro del Comitato scientifico di Symbola Fondazione per le qualità italiane. Dirige anche MEMO Grandi Magazzini Culturali.

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