Architettura

L’energia del contrasto materico

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Quando la pietra naturale passa attraverso un progetto di Marco Piva, esprime tutta la forza della tecnologia ma anche tutta la creatività e la sapienza di chi sa tradurre i disegni in forme, trasmettendo fluidità, emozioni e funzionalità. E questo capita in tutti gli ambiti, che si tratti di design, di interior, o di progetti architettonici su grande scala.

“Si parla spesso di identità e di linguaggio internazionale del progetto, sottintendendo spesso una certa omologazione. Con Marco Piva – osserva Giorgio Tartaro – non accade. La maturità della sua indagine sulla materia e sui confini impossibili del progetto si esprime anche in questo testo lontano”.

Da instancabile viaggiatore, Piva trasferisce nei suoi progetti la conoscenza di cultura, natura e territori diversi. Così è per il concept del Club Center di Huzhou, che dal luogo e dalla sua natura circostante prende la forma sinuosa delle foglie dell’antico albero della città, il Gingko, la cui foresta si estende per 12,5 chilometri.
Inserito nel nuovo complesso residenziale Change on – White city, nell’antica provincia dello Zhejiang, è il progetto di un club esclusivo al servizio delle abitazioni che al tempo stesso si apre alla città e ai suoi ospiti, fondendosi con il luogo e con la tradizione.
Lo spazio suddiviso in tre aree di attività colloca l’area leisure al piano terreno, entertainment al primo, e wellness al piano terra. La pietra naturale – tundra grey, dolce vita, travertino grey per i pavimenti e parte dei rivestimenti, e arabescato orobico per i rivestimenti – dialoga con vetro e metallo.
Questi ultimi dominano nello scenografico lampadario a tripla altezza della hall, mentre è l’acciaio a completare l’impatto del bancone della reception in marmo. Così come i lavabi self-standing dei bagni, dove il metallo abbraccia il top in marmo.

Accanto al sapiente trattamento del rapporto fra luce naturale e artificiale – le gole di luce a controsoffitto e la retroilluminazione dei punti visivi che si aggiungono alla tradizionale illuminazione tecnica e decorativa – troneggiano i monoliti in marmo e metallo della sala biliardo che ricorda il movimento circolare dell’apertura di un ventaglio, e la scultura retroilluminata in onice, marmo e metallo nel corridoio della wine cellar.

Dal contrasto materico e dall’incontro fra marmi, metalli, vetri, pelli e tessuti nascono ambienti dinamici, a tratti monumentali.

Architetto

Marco Piva

Marco Piva

Studio Marco Piva
Definisce il suo linguaggio emozionante, fluido e funzionale, firmando le proprie realizzazioni legate all’architettura, al product e all’interior...

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