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NATURALMENTE VERSO LE TRE DIMENSIONI DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, ECONOMICA E SOCIALE

La pietra, primo materiale da costruzione della storia, risponde alla necessità dell’uomo di dare forma e struttura al proprio spazio di vita.

Protezione, funzionalità, sicurezza, benessere, prestigio e bellezza sono le domande che da sempre l’uomo ha rivolto alla pietra naturale.

È così che ha costruito villaggi e città, strade e ponti, giardini e acquedotti, edifici pubblici e religiosi, monumenti e opere d’arte.

Tutta la “geografia volontaria” testimonia una tradizione millenaria di progettazione, di creatività, di utilizzo, di artigianato e di tecniche di lavorazione della pietra: un materiale che esprime il rapporto storicamente definito tra ambiente naturale e ambiente antropico, tra natura e cultura, secondo principi di continuità, armonia ed economia.

Pietre dure e pietre tenere, pietre chiare e pietre scure, pietre stratificate e pietre massive rappresentano un universo di geodiversità naturale che ha contribuito a strutturare e disegnare il nostro paesaggio.

Oggi che l’equilibrio di questo rapporto, avvertito come bisogno e dovere, è nuovamente al centro della riflessione più avanzata della cultura del progettare e del costruire, la pietra naturale autentica recupera il suo ruolo da protagonista tra i materiali da costruzione disponibili, come uno dei più adatti a interpretare le domande attuali e urgenti di sostenibilità e di tutela dell’ambiente.

Secondo le stime delle Nazioni Unite, da qui al 2050 più dei due terzi della popolazione globale vivrà nelle città. Già oggi, il 60% dei consumi totali di energia e il 70% delle emissioni è collegato ai “consumi urbani”.

Per questo, la qualità del costruito è uno dei fattori decisivi nella lotta alla crisi climatica.

Oggi la pietra autentica naturale può mettersi al servizio della creazione di un ecosistema urbano a ridotto impatto ambientale che sia confortevole, durevole, ospitale e bello.

Tra i comparti più dinamici del made in Italy, l’industria lapidea e tecno-marmifera italiana ha chiuso il 2021 con un fatturato di oltre 4 miliardi di euro, un valore

delle esportazioni di quasi 3 miliardi e un saldo commerciale annuo attivo di 2,5 miliardi, riportandosi così ai livelli pre-pandemici, grazie soprattutto all’effetto trainante dell’export. Con oltre 3200 aziende, il settore impiega un totale di circa 34000 addetti, dimostrando anche nei periodi di crisi una tenuta economica e occupazionale solida.

Una lunga storia alle spalle e un saper fare tramandati di generazione in generazione consentono alle imprese lapidee italiane di offrire al mercato nazionale e internazionale prodotti ricercati e ambiti per le elevate qualità fisiche ed estetiche.

All’alba del terzo millennio, è la sostenibilità la nuova domanda a cui tutto il settore della pietra autenticamente naturale si propone di offrire risposte e soluzioni.

La Rete PNA – Pietra Naturale Autentica, che raccoglie le aziende più rappresentative nell’ambito della filiera tecno-marmifera nazionale costituita da Produttori e Trasformatori di Marmi, Graniti e Pietre Naturali in genere, Costruttori di Macchine, Impianti, Utensili e Prodotti Complementari, Istituzioni Private, intende valorizzare i contenuti di sostenibilità economica, sociale, ambientale, l’economia circolare della pietra naturale autentica e il suo impatto positivo su tutta la filiera della progettazione del costruire, del benessere dell’abitare e il suo ruolo da protagonista nel processo di transizione ecologica.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE
PER RAGGIUNGERE I SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS (SDGS) DELL’AGENDA DI PARIGI

Attraverso l’Agenda 2030 dell’ONU, la comunità internazionale ha adottato una carta di impegni e obiettivi concreti e condivisi per promuovere a livello globale lo sviluppo sostenibile.

Efficienza energetica, riduzione delle emissioni di CO2, ottimizzazione delle risorse idriche, economia circolare, tutela della biodiversità, dignità dell’uomo e del lavoro, coesione sociale e territoriale sono i pilastri fondamentali che incardinano tutte le azioni. Le aziende italiane del settore delle Pietre naturali intendono partecipare attivamente al raggiungimento dei seguenti Obiettivi di sostenibilità in relazione al loro specifico ambito di attività:

  • SDG 12 – Consumo e produzione responsabile
    Estrarre solo quello che serve, pianificare la coltivazione delle cave e farlo nel pieno rispetto dell’ambiente, affinare sempre più le tecnologie di lavorazione, sviluppare buone pratiche di economia circolare per utilizzare il materiale ornamentale, e in generale tutto il materiale estratto, curare il landscape dei siti estrattivi durante la coltivazione e recuperarli una volta dismessi. Questi gli obiettivi ambiziosi che PNA intende perseguire per definire il modello di produzione consapevole e
    responsabile della pietra naturale.
  • SDG 11 – Città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
    La pietra naturale, in virtù della durabilità, delle performance termiche, dell’assenza di emissioni nocive anche in fase di lavorazione, della possibilità di riciclo e recupero a fine vita, del suo uso per la buona gestione delle acque meteoriche, della resistenza agli agenti esterni e della sua bellezza unica, contribuisce a contenere l’impatto ambientale dei contesti urbani e a migliorare la qualità della vita delle comunità che vi abitano.
  • SDG 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica
    Un ambiente di lavoro sicuro e una gestione responsabile delle criticità, rappresentano le condizioni fondamentali per il raggiungimento del benessere di tutti gli addetti del settore lapideo, impegnato ad assicurare le necessarie misure di sicurezza, di welfare, di inclusione, di contrasto alle discriminazioni di qualsiasi natura, di formazione e aggiornamento continuo, anche sui temi legati alla riduzione dell’impatto ambientale di tutta la filiera.
  • SDG 13 – Azione per il clima
    Con una concentrazione in atmosfera di CO2 superiore del 48% rispetto a quella dell’epoca preindustriale, contrastare attivamente il cambiamento climatico in atto è la sfida più importante in materia di sviluppo sostenibile. L’impiego della pietra naturale nell’edilizia, garantendo l’efficienza energetica del costruito, l’equilibrio igrometrico, la salubrità degli ambienti di vita e di lavoro e il rispetto della biodiversità, rappresenta un’azione concreta a vantaggio della mitigazione delle emissioni climalteranti. Mitigazione che si registra anche nel ciclo di estrazione della pietra naturale autentica, che è caratterizzato da emissioni di CO2 decisamente minori rispetto a quelle generate da altri materiali “non naturali” da costruzione.
  • SDG 17 – Partnership per gli obiettivi
    Promuovere la conoscenza delle caratteristiche e degli usi delle diverse varietà litologiche, mettere a disposizione una piattaforma di scambio informativo, con user interaction e meta-linguaggio, per la crescita della cultura della sostenibilità della pietra naturale, incentivare la ricerca e l’innovazione nel settore lapideo e favorire la diffusione delle buone pratiche di economia circolare degli scarti sono le sfide comuni a tutte le aziende del settore. Affrontarle in modo sinergico e coordinato attraverso la partecipazione e l’impegno di tutti gli attori della filiera produttiva e del mondo della progettazione e della l’obiettivo prioritario di PNA fin dalla sua costituzione.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE VERSO LA MISURAZIONE DEI CRITERI ESG

L’impegno delle imprese per lo sviluppo sostenibile viene descritto e misurato attraverso i criteri ESG, parametri non finanziari che valorizzano le performance aziendali sotto il profilo ambientale (Environmental), del rispetto delle persone e delle comunità (Social) e della buona gestione e amministrazione (Governance).

Definire l’identità aziendale secondo i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale corrisponde a un modello di Corporate Social Responsibility (CSR) più ampio, che comprende la capacità di associare il profitto con la creazione di un valore sociale misurabile.

Ridurre i rifiuti, l’inquinamento, le emissioni di CO2, garantire le pari opportunità, la salute, la sicurezza e i bisogni delle persone, una corretta remunerazione,

contrastare la corruzione e strutturare il proprio core-business, introducendo questi principi negli asset aziendali, rappresentano altrettante scelte strategiche che descrivono un’impresa orientata in modo durevole verso la crescita.

L’obbligo previsto della Rendicontazione non finanziaria, la nuova Tassonomia europea, che classifica le attività eco-sostenibili verso la transizione ecologica, insieme al ranking ESG, che contribuisce a definire il valore anche economico delle organizzazioni, costituiscono i nuovi fattori competitivi delle aziende, che in questo modo diventano più attrattive per consumatori, stakeholder e investitori.

Il settore della pietra naturale autentica intende confrontarsi con i fattori ESG sul piano dei consumi energetici e idrici, dell’economia circolare dei sottoprodotti e degli scarti, del benessere degli addetti, delle ricadute positive per le comunità.

I consumi energetici: l’attività estrattiva e di lavorazione della pietra autenticamente naturale, utilizzando sempre più energia da fonti rinnovabili e dotandosi di tecnologie made in Italy a elevata efficienza energetica, sta riducendo progressivamente la propria Carbon Footprint.

I consumi idrici: ottimizzare l’uso della risorsa idrica e trattare adeguatamente i quantitativi necessari alle lavorazioni del comparto lapideo, riutilizzando al massimo le acque reflue e depurando l’acqua rilasciata nell’ambiente, sono obiettivi di sostenibilità per l’intero comparto. Ridurre sempre di più il consumo di acqua blu, utilizzare al massimo le acque verdi e contenere, se non azzerare, lo scarico di acque grigie rappresentano azioni concrete che le aziende stanno già attuando da anni, soprattutto se dotate di impianti moderni ed efficienti made in Italy.

La riduzione degli scarti: i materiali residui prodotti dall’estrazione e dalla lavorazione della pietra, la loro gestione e il contenimento del loro impatto ambientale e idrogeologico rappresentano un nuovo fattore competitivo e di sviluppo sostenibile per tutto il settore. Seguendo i principi dell’economia circolare, la ricerca e l’innovazione tecnologica si sono indirizzate verso la valorizzazione delle diverse tipologie di scarto e sottoprodotto per farle diventare materia prima seconda.

Il ripristino ambientale dei siti estrattivi: progettare la gestione della cava in funzione del suo recupero e dei successivi interventi di rinaturalizzazione o valorizzazione consente di recuperare più efficacemente i siti dismessi, contenendo l’impatto ambientale di tutta l’attività estrattiva.

La riduzione degli spessori di taglio: la riduzione degli spessori degli utensili di taglio, abbinata a metodologie sempre più performanti e innovative, consente di contenere gli scarti di lavorazione calcolati per Kg/mq e i consumi energetici calcolati per kWatt/mq di superficie di materiale lapideo tagliato.

La sicurezza e tutela del lavoro: adottare misure a tutela degli addetti del settore e della loro salute fisica e psichica, mettere in campo iniziative di welfare aziendale e di formazione e aggiornamento continuo delle competenze significa promuovere attivamente il benessere come fattore integrante della organizzazione aziendale. Le tecnologie con controlli remoti e l’Industria 4.0 sono ormai presenti nella gran parte delle imprese lapidee italiane.

Impatto positivo sulle comunità locali: valorizzare la qualità della materia estratta e trasformata nei distretti industriali di prossimità e il saper fare della sua lavorazione significa far crescere intorno alla pietra, definita come fattore di sviluppo economico, sociale e culturale, un processo di coesione e identità capace di coinvolgere tutta la comunità.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE VERSO LA RIGENERAZIONE AMBIENTALE

La localizzazione obbligata dell’attività produttiva è la caratteristica principale delle aziende lapidee. Caratteristica che comporta la necessità di contenere l’impatto ambientale e paesaggistico sui luoghi della coltivazione della pietra naturale.

Misurarsi con lo sviluppo sostenibile per un’impresa del settore significa non solo rispettare le normative sempre più puntuali e cogenti, che regolano l’attività estrattiva, ma anche gestire la produzione secondo un individuato e condiviso principio di responsabilità ambientale collettiva, che mette al centro il rispetto dei luoghi e delle comunità, nella prospettiva del loro essenziale recupero e rigenerazione.

Se il rapporto tra la pietra globale estratta e la pietra ornamentale e quello tra lo scarto creato e lo scarto riciclato concorrono a definire la sostenibilità della

produzione lapidea, con lo scopo di ridurre gli scarti e reimpiegarli come materia prima secondaria, così il recupero dei siti di cava, una volta conclusa la produzione, rappresenta la vera chiusura del cerchio.

L’obiettivo principale è ristabilire l’equilibrio dell’ecosistema, ma non mancano esperienze positive anche per un recupero delle cave dismesse destinate a fruizioni pubbliche differenti, come la realizzazione di anfiteatri naturali, luoghi espositivi

o siti che possano conservare e tramandare memoria dell’archeologia industriale locale e aiutare le altre tradizioni produttive del luogo.

Ascoltare e coinvolgere cittadini e istituzioni locali nei progetti di rigenerazione circa le modalità e gli scopi da raggiungere rappresenta un’azione indispensabile di coesione con ricadute positive sulle comunità locali, nell’ottica di una responsabilità sociale di impresa che valorizza in modo strutturato la propria azione sociale.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE VERSO INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

Conoscere l’impatto ambientale di un prodotto e i suoi effetti sulla salute dell’uomo nel corso dell’intero ciclo di vita, che va dalla produzione con tutte le sue fasi al trasporto, all’uso fino allo smaltimento, rappresenta oggi un fattore decisivo per operare scelte consapevoli e responsabili, in una logica di sviluppo realmente sostenibile.

Il Life Cycle Assessment (LCA) è lo studio che esamina e misura le interazioni con l’ambiente di un prodotto (bene o servizio), dall’analisi delle materie prime fino alla dismissione finale e/o riciclo, restituendo così la sua complessiva impronta ambientale e consentendo anche analisi comparative con altri prodotti similari, sulla base di standard e parametri condivisi e certificati.

Per promuovere la conoscenza sempre più approfondita dell’impronta ambientale delle pietre naturali, come dato ormai irrinunciabile nelle scelte progettuali e costruttive più qualificate e sostenibili, PNA ha commissionato al Politecnico di Torino l’incarico di redigere un’analisi LCA media settoriale del prodotto “lastre

di Pietra Naturale Autentica” e, in previsione, la conseguente EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto), conformemente alle Linee guida relative ai prodotti lapidei.

La definizione del confine del sistema di analisi LCA prevede l’individuazione delle fasi e dei processi da includere: nella sua concezione tradizionale, si considera l’intero ciclo di vita, a partire dall’acquisizione delle materie prime sino alla gestione al termine della vita utile, includendo le fasi di fabbricazione, distribuzione e utilizzo, fino alla fine della vita (che si tratti di demolizione e/o smaltimento e/o riciclo secondo un approccio definito dalla culla alla tomba, from cradle to grave).

Nel caso specifico, viste le peculiarità del ciclo di vita della pietra naturale autentica, si procederà all’analisi “dalla culla al cancello” (from cradle to gate), che si conclude con il prodotto finito depositato sul piazzale, pronto al mercato di destinazione.

La messa a disposizione dell’analisi LCA consente alle aziende della pietra naturale autentica di aumentare tutti i propri fattori competitivi all’insegna di una sostenibilità certificata.

In quanto materia intrinsecamente circolare e interamente recuperabile (sia per gli scarti del processo produttivo a monte, sia per i materiali da demolizione a valle), la pietra naturale potrà essere analizzata anche approdando a una LCA “dalla culla alla culla” (cradle to cradle), capace di restituire la sua natura di prodotto con “fine vita mai”, perché reimpiegabile al 100% e pressoché all’infinito.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE VERSO L’ECONOMIA CIRCOLARE DEGLI SCARTI

Impegnarsi per ridurre al minimo gli sprechi di materia, in fase di coltivazione e di lavorazione, è la prima forma di rispetto per la pietra naturale. Per tutto il settore lapideo, lo ZERO STONE WASTE è un obiettivo concreto e realizzabile in tempi brevi.

Gli scarti che ogni anno il settore produce nella forma di elementi lapidei di varie dimensioni, come blocchi informi o difettosi in cava, croste di blocchi dopo la segagione, cocciame, frammenti e polveri derivate dai fanghi di lavorazione,

attualmente trovano utilizzo in processi di riciclo come materia prima secondaria solo in parte, oltre ad avere costi economici e ambientali molto alti.

La sfida dell’economia circolare del settore lapideo è quella di valorizzare tutti gli scarti e promuoverne un uso sempre più ampio, operando in simbiosi con altre realtà industriali e produttive, contribuendo a definire una filiera corta circolare delle pietre naturali, in grado di produrre anche ricadute occupazionali positive sui territori di produzione, coltivazione ed estrazione.

La commercializzazione dei sottoprodotti, dei prodotti di scarto e dei prodotti lapidei naturali derivati, oltre a ridurre i costi economici e ambientali, libera risorse aggiuntive da investire nuovamente nella ricerca e sviluppo, secondo una logica di circolarità virtuosa.

La transizione green del settore lapideo comporta la necessità di attuare processi ad alto contenuto di innovazione tecnologica, grazie a progetti di ricerca che vedono protagoniste aziende private e università, ma soprattutto può e deve fondarsi sull’impulso e sulla strategia sinergica di associazioni, consorzi e istituti capaci di raccogliere l’eccellenza del settore lapideo italiano e traghettarla verso una sempre maggiore sostenibilità.

Il progetto ZERO STONE WASTE, coordinato dall’Istituto Internazionale del Marmo (IS.I.M.), seguendo la direttiva europea 2008/98/CE dell’End of Waste, è finalizzato al recupero e utilizzo di derivati e scarti della lavorazione delle pietre ornamentali attraverso la messa a punto di adeguate metodologie di processo e di specifiche tecnologie di produzione acquisibili dalle aziende di settore.

Lo ZERO STONE WASTE promuove la riduzione tendente allo zero dei costi di conferimento degli scarti per arrivare a proporre nuovi materiali per l’edilizia, tutti dichiarabili CAM (Criteri Ambientali Minimi) per l’elevato contenuto di sottoprodotto lapideo riciclato e recuperato.

Ogni azienda, in base alle tipologie di scarto che produce, può trovare nelle tecnologie messe a punto dal progetto una risposta “su misura” per la sua produzione circolare.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE VERSO GLI STANDARD GREEN DELLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE

In Europa, gli edifici e il settore delle costruzioni sono responsabili del 36% delle emissioni annuali di CO2, del 40% del consumo di energia, del 21% di acqua potabile e del 50% delle estrazioni di materia prime.

Nell’edilizia sostenibile e nella bioedilizia, la pietra naturale riveste un ruolo di primo piano, come materiale che consente la creazione e progettazione di un vero e proprio ecosistema urbano di elevata qualità ambientale, in cui possono dialogare in modo funzionale e positivo matrici naturali, matrici semi-naturali e intervento dell’uomo.

Le principali garanzie che la pietra naturale offre sono:

  • Rispetto della biodiversità: la pavimentazione di percorsi pedonali di spazi aperti e di giardini con pietre naturali può tutelare e creare ambiti specifici di biodiversità. Utilizzare la pietra per le coperture urbane garantisce un’elevata qualità dell’ambiente.
  • Controllo della quantità delle acque meteoriche: le pietre autenticamente naturali possono dare luogo a pavimentazioni parzialmente permeabili che consentono di mitigare il deflusso superficiale delle acque piovane.
  • Riduzione delle isole di calore: le varie tipologie di pietre naturali, sapientemente impiegate in pavimentazioni esterne, coperture degli edifici e parcheggi, sono in grado di minimizzare l’impatto sul microclima circostante.
  • Massimizzazione dei risparmi energetici nella gestione del costruito: l’impiego delle pietre naturali autentiche, grazie alle caratteristiche dei diversi minerali che contengono, può contribuire a ridurre i consumi energetici per il raffrescamento e riscaldamento degli edifici, con la conseguente riduzione delle emissioni di CO2.
  • Estensione del ciclo di vita del patrimonio edilizio: le pietre autenticamente naturali sono “eterne”, se impiegate in modo adeguato rispetto alle condizioni atmosferiche e alle loro caratteristiche funzionali e se sottoposte ad una manutenzione semplice utilizzando le moderne tecniche di trattamento superficiale e restauro. Il loro impiego consente di preservare risorse, conservare i beni culturali e ridurre gli scarti.
  • Possibilità di recupero/riciclo a fine vita: gli scarti delle pietre autenticamente naturali derivanti da demolizione e costruzione, originando materie prime seconde di ottima qualità, possono essere riusati sia come rivestimenti ornamentali, dopo un semplice trattamento superficiale, sia per la produzione di aggregati e stabilizzati per il mondo delle costruzioni.

Per questo una lastra di pietra autenticamente naturale, una volta certificata con EPD (Enviromental Product Declaration), può concorrere al rating di sostenibilità degli edifici in base ai principali e più avanzati programmi internazionali: LEED, BREEAM, ENERGY STAR, GREEN STAR, HQE, ITACA.

L’impiego delle pietre naturali, permettendo di ridurre la quantità dei materiali edili da costruzione e demolizione, di risparmiare materie prime ed energia e di contenere le emissioni di CO2, può rispondere inoltre ai requisiti di sostenibilità richiesti ai materiali da costruzione secondo i Criteri Ambientali Minimi (CAM) dell’edilizia della Pubblica Amministrazione.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE VERSO IL BENESSERE, LA SALUBRITÀ E LA SICUREZZA DEGLI AMBIENTI
DI VITA E LAVORO

La sensibilità ambientale sempre più diffusa, quando incontra la più avanzata cultura della progettazione e della costruzione, si orienta verso la scelta dei materiali naturali, come garanzia di comfort abitativo all’insegna del rispetto dell’ambiente e del risparmio di energia e risorse.

Nelle qualità intrinseche della pietra autenticamente naturale risiedono infatti tutte quelle proprietà che, a seconda delle varietà litologiche e delle funzioni richieste, promuovono la sicurezza, il benessere e la bellezza degli spazi in cui viene impiegata.

Le proprietà termiche del materiale lapideo consentono di risparmiare energia per il raffrescamento e riscaldamento degli ambienti, contribuendo al contempo al loro equilibrio igrometrico; l’assenza pressoché totale di emissioni nocive è garanzia

di salubrità; le capacità fonoassorbenti concorrono a contrastare l’inquinamento acustico sempre più diffuso nelle città; la durabilità e la resistenza all’usura del tempo rendono la pietra naturale un materiale eterno e di sempre più facile manutenzione, grazie alle moderne tecniche di lavorazione e lucidatura.

Senza dimenticare che queste caratteristiche si coniugano con i principi dell’economia circolare, per l’allungamento della vita degli edifici che utilizzano la pietra naturale, per la rigenerazione urbana e il contrasto al degrado degli spazi comuni, e per il recupero, anche filologico, dei beni architettonici di pregio che la impiegano.

Scegliere marmi, graniti, travertini, arenarie e quarziti alla luce della conoscenza delle loro caratteristiche materiali e funzionali significa costruire un paesaggio urbano stabile, accogliente e ospitale, nell’essere depositario dei valori sociali, storici e culturali della comunità che lo abita, e consegnare alle generazioni future la memoria dell’architettura odierna, nelle sue soluzioni progettuali più classiche o più sfidanti e innovative.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE
PER LO SVILUPPO DEL MADE IN ITALY

Nel nostro Paese, famoso in tutto il mondo per l’armonia del paesaggio naturale e urbano e per lo stile di vita elegante e raffinato, la pietra naturale ha rappresentato la prima “materia” di incontro tra principi funzionali e principi estetici.

Alle doti di resistenza, unicità, resa estetica e non deperibilità, la pietra naturale unisce anche le potenzialità legate alle innovazioni tecnologiche, che possono mettersi al servizio di idee e scelte progettuali, architettoniche e di design improntate alla qualità, al benessere e alla bellezza.

È questo il valore aggiunto delle pietre naturali: la loro identità unica, la loro meravigliosa materialità e insieme il know how e il saper fare italiano, interpretato alla luce delle più aggiornate tecniche di lavorazione e dell’abilità artigianale e industriale delle aziende italiane.

Un saper fare che sin dalle botteghe rinascimentali si è sviluppato in corso d’opera, “lavorando” e sviluppando un metodo italiano di valorizzazione della pietra che tutto il mondo ci riconosce.

Dai marmi pregiati per gli arredi interni alle pietre più adatte agli usi esterni e per la riqualificazione e il decoro degli ambienti urbani, il racconto della qualità

italiana, e delle sue specificità regionali e locali, passa attraverso l’export delle pietre autenticamente naturali.

Con un mercato internazionale indirizzato verso più di 140 Paesi, che vede tra i principali clienti Stati Uniti, Germania, Svizzera, Regno Unito, Francia, Emirati Arabi e Cina, il comparto lapideo è il testimonial ideale della sintesi del made in Italy, che riguarda i materiali pregiati e noti in tutti il mondo e il nostro modo di lavorarli, frutto di una tradizione antica e della più avanzata ricerca e innovazione tecnologica applicata, come dimostra il coinvolgimento del comparto nella creazione di Centri Tecnici e di Ricerca, quale parte di accordi di cooperazione internazionale.

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NATURALMENTE SOSTENIBILE VERSO LA RESPONSABILITÀ DI IMPRESA IN UNA NUOVA ECONOMIA DELLE RELAZIONI

La promozione della cultura dell’uso e della lavorazione delle pietre naturali nel settore delle costruzioni e del design è la mission della Rete d’Imprese Pietra Naturale Autentica, come progetto che riunisce le maggiori Aziende del settore.

Oltre alla già presente organizzazione in distretti produttivi, su base locale e regionale, l’aggregazione delle Aziende del comparto lapideo in una rete nazionale diventa così un decisivo fattore competitivo dell’intero settore, alle prese con le sfide più urgenti dello sviluppo sostenibile e il raggiungimento degli obiettivi definiti dalla transizione ecologica.

PNA, infatti, contribuisce a promuovere e diffondere la cultura della pietra autenticamente naturale presso architetti, progettisti e tecnici, affinché il materiale lapideo possa rientrare sempre più nelle soluzioni offerte ai committenti, e insieme costruisce un tavolo di proposta, ricerca e definizione della sostenibilità dell’intero settore, in una logica di miglioramento continuo per la riduzione dell’impatto ambientale e una sempre maggiore coesione con i territori e le comunità.

PNA, rispondendo così all’SDG 17, che individua nella partnership per obiettivi un modello di governance, intende dare il proprio contributo ai contenuti di sostenibilità economica, sociale e ambientale, all’adozione dei criteri ESG, alla ricerca e sviluppo, all’innovazione tecnologica, alla valorizzazione delle caratteristiche uniche e irripetibili della pietra naturale, alla riduzione dell’impatto ambientale della produzione e lavorazione, alla promozione e diffusione della cultura circolare degli scarti lapidei, come visione sistemica e di indirizzo per il risparmio di materia e di energia.

 

Naturalmente insieme.

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