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Flavio Marabelli: “L’identità green della Pietra Naturale è il nuovo fattore competitivo delle nostre imprese.”

di Claudia Ceccarelli e Paolo Marcesini

29/12/2022

 

Flavio Marabelli, Presidente Onorario di Confindustria Marmomacchine con delega ai Rapporti Istituzionali, interviene sui contenuti di “Naturalmente sostenibile”, il Manifesto di sostenibilità della Pietra Naturale Autentica, realizzato da Rete PNA, in collaborazione con Italia Circolare.

Quali sono le ragioni del Manifesto di sostenibilità della Pietra Naturale Autentica, voluto anche da Confindustria Marmomacchine, come socio fondatore di Rete PNA?
Come Confindustria Marmomacchine abbiamo da sempre identificato la necessità di investire impegno, tempo e risorse per la promozione oggettiva della pietra naturale, nell’ambito della nostra attività che si svolge a livello istituzionale e nei rapporti con le altre associazioni di categoria e con l’estero. È così che ci siamo resi conto della necessità forte di agire a vantaggio di tutte le aziende del settore lapideo, decidendo di dare impulso alla nascita di un soggetto che specificamente potesse occuparsene. Da qui la costituzione di Rete PNA, a cui Confindustria Marmomacchine ha dato un contributo fondamentale come socio promotore e fondatore. Il Manifesto di Sostenibilità della Pietra Naturale Autentica è frutto di questo percorso iniziato nel 2018.

Che cosa vuol dire sostenibilità per il settore lapideo?
Innanzitutto la scoperta di una attitudine che la Pietra possiede in quanto prodotto naturale. Per molti anni l’abbiamo promossa sviluppando lo schema di narrazione classico, fondato sulla sua bellezza, la sua autenticità, la sua unicità, il suo essere durevole nel tempo. Tutte qualità che possiede in modo evidente. Così come è quasi strutturale il rapporto della pietra naturale con l’architettura e il design in generale. Penso per esempio a tutte le possibilità che si sono aperte con le lavorazioni tridimensionali in curva. Ma è stata l’esigenza di reagire all’espansione nel mercato dei prodotti artificiali, come l’agglomerato quarzo e la ceramica, soprattutto da quando hanno raggiunto le dimensioni proprie della lastra lapidea, a spingerci a studiare e ad analizzare anche sotto il profilo tecnico il nostro prodotto naturale. Dare un contenuto tecnico alla nostra proposizione ci ha condotti – potremmo dire “naturalmente” – a scoprire l’intrinseca sostenibilità della pietra, come prodotto green. Adesso vogliamo comunicarlo a progettisti, designer e prescrittori con un nuovo racconto che include tutte le argomentazioni tecniche di cui disponiamo e su cui abbiamo anche attivato specifiche collaborazioni di ricerca. Il Manifesto di sostenibilità della Pietra Naturale Autentica, redatto insieme a Italia Circolare, è parte di questo percorso.

Le aziende del settore sono pronte ad affrontare questo cambio di passo?
Come Rete PNA, abbiamo già definito i prossimi traguardi, che sono una LCA (Analisi del ciclo di vita) media di settore su cui siamo impegnati insieme al Politecnico di Torino, e da cui potrà essere sviluppata una EPD (Dichiarazione ambientale di prodotto) della pietra naturale. PNA sta tracciando la strada. Del resto questa è la mission per cui la Rete è nata e che l’ha portata a riunire le maggiori imprese del settore lapideo italiano. Alcune hanno già capito l’importanza dell’avere a disposizione la “cassetta degli attrezzi” per proporre la Pietra Naturale come materiale green. Il manifesto vuole essere la sintesi degli argomenti legati alla sostenibilità del lapideo, che andranno sviluppati punto per punto dall’intero settore nel suo complesso, anche dal punto di vista tecnologico. Alla fine del percorso le singole aziende avranno gli strumenti per comprendere meglio il loro processo produttivo e come migliorarlo. Il nostro settore è in ritardo, ma stiamo recuperando velocemente. E lo raccontiamo nel nostro Manifesto.

Quali sono gli aspetti più interessanti che emergono?
Innanzitutto l’aver messo a sistema per la prima volta e in un solo luogo tutti gli argomenti e i contenuti tecnici che già abbiamo per proporre la pietra come prodotto green. Nessuno finora aveva fatto un lavoro come questo. E la piacevole scoperta è che abbiamo ancora tanto da studiare e da conoscere, perché la pietra naturale ha le risposte anche per la domanda di sostenibilità che il mondo dell’abitare sta ponendo in modo sempre più urgente. Il secondo aspetto che emerge è la grande importanza del binomio pietra e tecnologia in relazione al tema della sostenibilità. Mi spiego, nel nostro settore siamo abituati alla convivenza tra prodotto e tecnologia: la nostra associazione di categoria rappresenta entrambi; la più grande fiera di settore ospita entrambi. Al fondo di questa organizzazione abbiamo sempre riconosciuto soprattutto ragioni di natura commerciale. Invece, approfondire il tema della sostenibilità attraverso il Manifesto ha rivelato con chiarezza che il loro legame è molto più profondo, perché sui temi del risparmio di materia e di energia le aziende lapidee e quelle tecnologiche possono diventare davvero le une per le altre partner indispensabili per uno sviluppo comune e condiviso.

Il mondo del progettare, del costruire e dell’abitare sono uno dei capisaldi del Green Deal europeo. In che modo il settore lapideo lo sta recependo?
La pietra trova il suo impiego d’elezione nel grande settore dell’abitare, inteso nella sua concezione più ampia che comprende il mondo delle costruzioni e del design. Sono almeno vent’anni che questo settore parla delle tematiche green, forse è stato uno dei primi a farlo. Basti pensare a come sono avanti le certificazioni circa la sostenibilità del costruito, come LEED e BREAM per citarne alcune, in paesi come gli Usa e la Germania. Questo tema è ormai un’esigenza sempre più diffusa, che richiede continui aggiornamenti anche da parte nostra per poter far sentire la nostra voce in tutti i contesti, soprattutto internazionali. Deve essere chiaro per tutto il settore lapideo che la sostenibilità è ormai un fattore competitivo decisivo per le nostre imprese.

Quando si parla di Pietra Naturale definiamo anche l’importanza dell’export.
Proporre prodotti italiani all’estero significa molto spesso evocare gli aspetti più attraenti del modo di vivere e dello stile italiano. Il nostro food system, ad esempio, assorbe molta dell’attività promozionale del made in Italy. Ma esistono anche altri mondi, come quello dell’abitare e della tecnologia, che spesso richiedono linguaggi e contenuti diversi. Il percorso di promozione della Pietra Naturale, specialmente in relazione ai temi della sua sostenibilità, richiede studio e un livello di proposizione che comprende argomenti tecnici che non possono che rafforzare i tradizionali fattori attrattivi e competitivi dei prodotti italiani. Promuovere il made in Italy oggi significa occuparsi anche di questo. Il Manifesto è parte del contributo che noi intendiamo offrire. Sono convinto che il percorso sulla sostenibilità che abbiamo intrapreso abbia suscitato interesse e non escludo che Confindustria Marmomacchine possa diventare ambasciatore anche di questi contenuti.

Sviluppo sostenibile e responsabilità sociale di impresa fanno parte dello stesso modello di sviluppo.
Come esistono diverse dimensioni della sostenibilità e diversi obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere, così la responsabilità sociale delle imprese si declina su tanti piani. C’è un percorso che ci ha portato a rinnovare il contratto di lavoro di tutto il settore, toccando anche i temi della formazione, della sicurezza e dell’impatto sull’ambiente e sulla salute. Nella creazione di un sistema imprenditoriale sano ci sono poi una serie di responsabilità verso gli stakeholder così come verso il mondo esterno alle imprese, verso la comunità e i territori da cui i prodotti lapidei provengono. Il nostro compito è accendere i riflettori su questi temi per diventare sempre più propositivi. Il fatto è che noi siamo privilegiati perché lavoriamo con un prodotto naturale: ora possiamo affermare con certezza che la Pietra Naturale Autentica è un prodotto che ha un impatto ambientale minore rispetto a un prodotto industriale. Questo è il valore che vogliamo e dobbiamo trasmettere. Con “Naturalmente sostenibile” lo abbiamo fatto.


Claudia Ceccarelli
Redattrice di Italia Circolare e di MEMO Grandi Magazzini Culturali

Paolo Marcesini
Giornalista e direttore di Italia Circolare e di MEMO Grandi Magazzini Culturali, membro del Comitato scientifico di Symbola Fondazione per le qualità italiane. Dirige anche MEMO Grandi Magazzini Culturali.

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